Onorevoli Colleghi! - La problematica relativa alle disposizioni sulle esenzioni per le insegne luminose è già stata affrontata in numerosi dibattiti e in precedenti provvedimenti adottati dal Governo.
      Le insegne luminose, oltre a costituire una forte spesa per gli operatori del commercio e dell'imprenditoria in genere, per anni sono state oggetto di grande confronto fra le confederazioni di settore e le amministrazioni locali.
      Infatti, da parte delle stesse confederazioni si è sempre sostenuta la grande funzione sociale che possono avere le insegne luminose nei piccoli centri e nelle periferie urbane dove, attraverso le illuminazioni delle insegne, si rende più vivibile la città e si dà più sicurezza alla comunità.
      La proposta di legge che sottoponiamo alla vostra attenzione si compone di soli due articoli: con l'articolo 1 si estende a tutte le insegne luminose l'esenzione dal pagamento della imposta; con l'articolo 2 si affida al Ministro dell'economia e delle finanze, di concerto con il Ministro delle attività produttive, il compito di reperire fondi che sostituiscano gli importi fino ad oggi incassati dalle amministrazioni locali attraverso l'imposizione del tributo. È da evidenziare, inoltre, che l'ammontare complessivo di tali minori entrate è minimo, in quanto il provvedimento riguarda non più di 700.000 operatori, esclusi dal precedente intervento.
      Onorevoli colleghi, siamo certi che questo provvedimento troverà adesione da parte del Parlamento perché è volto non soltanto a riequilibrare una disparità ingiustificata che si è venuta a creare ma, soprattutto, a dare una risposta positiva alle istanze avanzate da migliaia di cittadini per una maggiore vivibilità e sicurezza delle nostre città.

 

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